In vista del CN avevo predisposto
un testo di OdG sulle procedure necessarie per individuare i candidati
socialisti nell’ipotesi, certa al 99,99% che si voti con la legge elettorale
vigente, la famigerata L. n. 20772005, ICASTICAMENTE CONOSCIUTA COME IL PORCELLUM.
Il Parlamento ha rinunciato a
modificare la legge elettorale, legge, a mio avviso, responsabile in via
principale del degrado della nostra democrazia, che rischi di diventare una sua eclissi di lunghissima durata. Un
parlamento di nominati, cioè di persone scelto in base a criteri arbitrari, e,
comunque, non trasparente ha minato l’autorevolezza ed il prestigio
dell’istituzione centrale nella democrazia rappresentativa con forma di governo
parlamentare disegnata dalla Costituzione Repubblicana: una GRAVE
RESPONSABILITA’ DEL COMPLESSO DELLE FORZE POLITICHE, PRINCIPALMENTE DELLA
MAGGIORANZA, ma non solo, senza la volonterosa complicità dell’opposizione, non
sarebbe passata così facilmente. Non bisogna dimenticare che quella legge
elettorale nazionale è diretta filiazione della legge elettorale regionale
toscana e che Veltroni appoggiò senza riserve i referendum elettorali del prof. Guzzetta, che avrebbero accentuato
gli effetti distorsivi di un abnorme premio di maggioranza senza soglia minima
in voti o seggi, assegnandolo ad una lista, proibendo le coalizioni. Nessuna
coalizione ha mai raccolto la maggioranza assoluta dei voti validi, a
differenza del famigerato quadripartito dell’ultimo centro-sinistra con il
PSI in posizione di grande influenza
nelle difficilissime elezioni del 1992. L’unico margine di incertezza dipende
dal atto che il 30 gennaio 2013 la Corte di >Cassazione si pronuncerà sulla
richiesta di rinvio alla Corte Costituzionale della legge elettorale: ultimo
episodio di una allucinante avventura giudiziaria, iniziata quando il Comitato
Promotore della Costituente Socialista, mi diede l’incarico di oppormi
all’ammissione dei referendum elettorali Guzzetta nel finale del 2007. Credo
che le formazioni socialiste, che si sono succedute, si siano dimenticate di
quell’incarico, che invece ho sentito come dovere politico e morale di portare
avanti. Su un punto la Corte Costituzionale aderì alle censure rivolte alla
legge elettorale da un complesso di associazioni di sinistra, che rappresentai
solo davanti alla Corte Costituzionale, insieme all’UDEUR di Mastella, dopo che
il famoso blitz del gennaio 2008 portò all’arresto del codifensore.
La Corte non
eccepì la costituzionalità del premio di maggioranza soltanto per ragioni
procedurali, ma era chiaro che il legislatore dovesse provvedere con urgenza.
All’inerzia della maggioranza non si è contrapposta una forte iniziativa
dell’opposizione.
Le illegittimità costituzionali
sono molteplici e riguardano
il
premio di maggioranza senza soglia, il solo nome del capo della coalizione
sulla scheda e le liste bloccate. Il 30
gennaio, finalmente si pronuncerà la Cassazione sull’invio, alla Corte Costituzionale:
è il terzo atto davanti alla Magistratura ordinaria, preceduto da due ricorsi
innanzi ai Giudici amministrativi, Tar Lazio e Consiglio di Stato, un ricorso
alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo e un conflitto di
attribuzione innanzi alla Corte Costituzionale. L’anticipo a febbraio fa sì che
perda importanza il giudizio della Cassazione, in quanto nella migliore delle
ipotesi l’ordinanza di sospensione del processo e rinvio alla Consulta
uscirebbe a ridosso delle votazioni. Stiamo. quindi valutando di proporre un
nuovo ricorso.
Tornando al quesito principale
posto da Segretario se presentarsi con una lista unica sia alla Camera che al
Senato, ritengo che al Senato è una scelta obbligata per evitare di non avere
una maggioranza nella Seconda Camera o Alta, che dir si voglia, o ridottissima,
come il Prodi del 2006. Per la Camera è una scelta politica, che si
giustificherebbe solo come inizio di un percorso per costruire in Italia la
sezione italiana del PSE, che dovrebbe debuttare alle elezioni europee del
2014: allora la decisione non potrà essere rinviata. Il PSE presenterà un suo
candidato alla presidenza dell’UE o si sarà della partita o no. La sinistra
italiana e quella europea si misureranno su questa scelta. PD e SEL dovranno
decidere.
Il compagno Nencini ha fatto bene
a non partecipare alle Primaria, al di là delle apparenze errano Primarie del
PD. La logica avrebbe voluto che fatte le primarie del PD, si facessero quelle
di coalizione, in tal caso la partecipazione con un candidato socialista era
obbligatoria: un candidato, penso a 2 nomi a caso come Pia Locatelli o Ugo
Intini, in grado di raccogliere consensi nell’area larga del socialismo
italiano, che comprende il PSI, sua parte essenziale ed imprescindibile, ma non
si esaurisce nel PSI.
La lista unica, quindi,
presuppone un accordo tra PD PSI SEL, altrimenti si tratterebbe di
un’inclusione nel PD fine a se stesa e con lo scopo, non disprezzabile a priori
di mandare una manciata o manipolo di
socialisti in Parlamento. E’ possibile che l’iniziativa, di cui Nencini è stato
protagonista e che ha ridato visibilità al PSI e comunque l’ha rimesso al
centro del gioco politico, mi abbia fatto montare la testa. Prima della
relazione del Segretario pensavo a un grande ruolo del PSI, punto di
riferimento, come si concludeva il documento dell’ultima DN, DI UN’AREA
SOCIALISTA Più VASTA, PRIMO NUCLEO PER UNA RICOMPOSIZIONE DELLA SINISTRA
ITALIANA NELLA FAMIGLIA SOCIALISTA EUROPEA.
Nel testo dell’OdG vi era questo auspicio. Il Porcellum è una legge
incostituzionale e i nodi verranno al pettine, ma ha un vantaggio, che non si
ripresenterà più: la certezza che con un 2% si hanno eletti. Alla Camera
significa 12/15 deputati( dipende da quanti restano sotto soglia e dal numero
di seggi attribuiti col premio di maggioranza, con l’effetto paradossale che
più bassa è la Tua percentuale di coalizione, maggiore è il premio in seggi.
Sotto il 2%, bisogna essere la miglior lista sotto soglia. Questo significa un
discorso chiaro con i partner di non trovarsi radicali, verdi o i moderati per
Bersani o i ciclisti democratici. Ovvero decidere di fare una lista riformista,
laica, ambientalista, personalmente sarei contrario vista l’esperienza della
Rosa nel Pugno. Bisogna puntare al 2% e perciò mobilitare l’area socialista
larga, coinvolgendola in primarie programmatiche e di scelta dei candidati.
Primarie delle ide è una formula suggestiva, ma sbagliata. Alle Primarie si
vota, va bene per le persone, non per le idee: l'idea migliore è quella più
votata? o, fatta una prima scrematura, tra le due idee più votate si fa il
ballottaggio? Dal Pensiero Unico all’unica idea! Si è parlato di coinvolgere
nelle primarie delle idee un trecentomila persone, un decimo dei partecipanti
alle Primarie, ma pur sempre un decuplo degli iscritti al PSI. Mia madre veniva
da una famiglia con 11 figli, ma non si usa più. Quindi raggiungere
quell’obiettivo significa ancora una volta aprirsi all’ AREA SOCIALISTA LARGA. Se
siamo in grado di mobilitare 300.000
persone allora non è un problema raccogliere 160.000 firme per presentarsi in
tutta Italia. A proposito bisognerà eliminare lo scandalo della disparità di
trattamento tra le forze politiche rappresentate e non rappresentate nelle
istituzioni: è un assurdo che chi già gode del vantaggio di avere una struttura
e finanziamenti sia ulteriormente favorito.
Il PD ha deciso che i suoi candidati li sceglie con le primarie, c’è un
problema se noi facciamo un listone: i nostri candidati come li scegliamo?. Se
anche SEL dovesse fare un simulacro di primarie sarebbe difficile spiegare una
diversa scelta dei socialisti. Le primarie sono un surrogato alla mancanza di
partiti regolati con legge ai sensi dell’art. 49 Cost., come più volte chiesto,
storicamente da PSI e ribadito in tempi recenti. Nell’OdG si chiede anche un
impegno nel caso di liste bloccate che ci sia un’alternanza di genere. Niente
di nuovo così è già previsto dall’art. 2. 5 del nostro Statuto. Niente di
vincolante, infatti dovevamo celebrare un congresso e non lo si è fatto e senza
nemmeno decidere di non farlo. Siamo un partito piccolo, dobbiamo,
necessariamente, essere un Partito
diverso. Bersani si è comportato nettamente meglio di Veltroni, ma i problemi
non sono risolti. Bene aver concluso la campagna delle primarie a Stella,
commemorando Pertini, ma dal resoconto dell’Unità non era dato rilevare la
presenza di Nencini e della Sindaco socialista e neppure che Pertini fosse
stato socialista. Neppure nella didascalia della foto il nostro segretario era
nominato. Contare sulle proprie forze, riacquistare iniziativa politica nel
nostro terreno elettivo, che è la sinistra. Se questo compito verrà assunto con
chiarezza ci sarà un clima migliore nel
partito e presto un’inversione di tendenza nella sinistra italiana nel suo
complesso. La democrazia è in pericolo, per fortuna non c’è ancora in vista una
soluzione bonapartista, anche se è preoccupante il rafforzamento degli
esecutivi, che è un bene per l’attività amministrativa, ma in presenza di un
forte controllo e potere di indirizzo delle assemblee elettive. Dobbiamo
reagire all’intossicazione permanente dell’opinione pubblica, per cui il costo
della politica è stato identificato con il costo degli organi rappresentativi
elettivi. Lo stesso giorno in cui il rapporto deficit /PIL è peggiorato, il
Corriere ha dedicato quattro pagine, tra cui la prima, al consigliere laziale
Fiorito. Le province non saranno più organi elettivi in primo grado.
L’autonomia dei Comuni è stata ridotta e soffocata, colpendo il tessuto
connettivo del paese.
Il CN del PSI consapevole della
grande responsabilità, che incombe alla coalizione Italia Bene Comune, per
risolvere una crisi, che colpisce
duramente la grande maggioranza della popolazione, in particolare i meno favoriti, vuole rappresentare l’embrione della futura
sinistra italiana, una sinistra europea e socialista.
Il PSI, punto di riferimento di
una più vasta area socialista, darà concreto esempio di rinnovamento della
politica, in attesa che la prossima legislatura dia finalmente attuazione
all’art. 49 della Costituzione approvando una legge organica sui partiti
politici, che disciplini il loro funzionamento e funzionamento, con procedure
trasparenti e democratiche di rinnovo periodico dei suoi organi, di selezione
delle candidature e di controllo pubblico
delle finanze e in particolare dei rimborsi elettorali.
Il PSI, deprecando che non sia
stato possibile approvare una nuova legge elettorale, che sostituisse quella
vigente(L. 207/2005), incostituzionale
sotto diversi profili, garantirà il rispetto dell’art. 51 della Costituzione
nella formazione alternando i generi nelle liste bloccate e con un’equa
distribuzione tra i generi delle teste di lista. Se gli elettori non possono scegliere i
propri rappresentanti in Parlamento, come consentirebbe il voto di preferenza
o collegi uninominali, i socialisti
selezioneranno i propri candidati con un metodo partecipato, come quello delle
primarie, aperte, oltre che ai propri iscritti, a tutti coloro che
sottoscrivano un impegno a ricostituire una sinistra nel nostro paese
democratica, alternativa, laica, autonoma, libertaria, ambientalista e pienamente integrata nella grande famiglia
del socialismo europeo
Primo firmatario Felice Besostri